Storia Interessante: Com’è Arrivato l’Ulivo In Puglia?
historical Olive tree in Puglia

Sai di aver raggiunto il tacco dello stivale italiano quando inizi a vedere quello che sembra essere un mare infinito di ulivi. 60 milioni di alberi sparsi su 9 milioni di ettari di terra. Alberi che hanno guardato la sua gente per migliaia di anni. Il primo uso conosciuto delle olive in questa regione risale al Neolitico. La Puglia ha una ricca storia con molti popoli che sono venuti, hanno conquistato e abitato queste terre. 

Nel corso degli anni, il valore degli ulivi è stato quasi sempre riconosciuto da questi popoli. Considerato come “oro verde”, l’olio d’oliva è diventato uno dei prodotti di base più preziosi. Dal fornire nutrimento. alilluminare le città, divenne un prodotto essenziale che veniva usato quotidianamente. 

I pugliesi hanno coltivato gli stessi alberi che hanno coltivato i loro nonni e bisnonni. Quante storie hanno da raccontare questi venerabili alberi? I boschetti hanno avuto una ricca storia ciclica di crescita ed espansione, di periodi di declino e di nuovo di rigenerazione. 

La Storia dell’Olivo in Puglia

 Gli Ulivi In Puglia Oggi

Gli ulivi oggi devono purtroppo affrontare un nemico pericoloso, il batterio Xylella Fastidiosa. Sta devastando rapidamente gli oliveti, mettendo fuori gioco la loro capacità di assorbire nutrienti e idratazione. Gli alberi più vecchi sembrano essere i più suscettibili e molti alberi millenari si sono completamente seccati. Sconforto e angoscia sono i sentimenti che pervadono la comunità pugliese che continua ad assistere alla distruzione della sua identità millenaria. Ad oggi, l’intera penisola salentina è stata colpita, e la diffusione continua a spostarsi verso nord. Si combatte per il contenimento, ma tracce di Xylella sono già state trovate in altre parti d’Italia, Francia, Portogallo e Spagna. 

Una delle maggiori sfide, è capire come andare avanti e trovare una soluzione. L’UE ha originariamente stabilito che tutti gli alberi a 100 metri di distanza da un albero infetto devono essere abbattuti, che siano infetti o meno. Il dibattito, la negazione e la tediosa burocrazia hanno permesso al problema di peggiorare. 

Per quanto cupa possa sembrare la situazione oggi, impariamo dalla storia a vedere che c’è sempre la possibilità di rigenerazione e che la regione possa rifiorire. Nel 2021, il governo ha stanziato 150 milioni di euro per il rilancio dell’industria olivicola nelle zone colpite. Anche se questo non sarà assolutamente sufficiente a coprire la perdita di identità, 1 miliardo di euro di perdita del volume d’affari e milioni di alberi centenari, è un passo nella giusta direzione.

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Fonti: Open Edition Journals – Guido Alfani, Forestaforte, La Republica , La Mia Puglia, Camera dei Deputati Servizio Studi XVIII Legislat

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