C’è stata una crescente spinta da parte della società e specialmente delle giovani generazioni a vivere in modo più sostenibile. La società moderna ha abusato delle sue risorse naturali per scopi speculativi.
La deforestazione e l’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua stanno avendo effetti disastrosi sul nostro pianeta. Siamo tutti delle vittime.
Dato che il mondo è governato da un sistema capitalistico, gli acquirenti consapevoli scelgono di investire i loro soldi verso i loro valori. Gli esperti di marketing utilizzano strategie e tecniche mirate per vendere i loro prodotti o servizi a questo pubblico consapevole dei problemi legati all’ecosostenibilità. Ecco com’è nato il termine “greenwashing”. Le aziende a cui state dando i vostri soldi stanno davvero cercando di creare procedure e sistemi più sostenibili? O stanno solo applicando un’etichetta “verde” per aumentare gli obiettivi di vendita?
Greenwashing è un termine che è apparso per la prima volta nel 1986. È lo stratagemma di marketing che viene usato “quando un’azienda o un’organizzazione spende più tempo e denaro per sponsorizzarsi come “amica dell’ambiente” che per minimizzare il suo impatto ambientale” (Business news Daily).
Greenwashing Vs. Green Marketing
La differenza tra greenwashing e green marketing è l’autenticità, la legittimità e la trasparenza. Il greenwashing è il marketing del finto prodotto/azienda sostenibile che usa i trucchi dei “7 peccati” mostrati sopra.
Il green marketing comunica fatti reali sull’impatto che il prodotto o l’azienda ha sul pianeta e sull’umanità.
Di seguito alcune domande da fare su un prodotto o servizio per capire se l’azienda sta facendo greenwashing o sta usando il green marketing:
- Qual è l’impatto della produzione sull’ambiente? È fatto con materiale riciclato?
- Com’è l’imballaggio? Usa la plastica?
- Il prodotto può essere riciclato o riutilizzato?
- È fatto con materiali rinnovabili?
- Il prodotto contiene sostanze chimiche dannose che hanno un impatto negativo su di noi o sull’ambiente?
- L’azienda è trasparente sulla provenienza delle materie prime?
- Quali sono le condizioni di lavoro dei dipendenti dell’azienda?
- L’azienda è trasparente su come vengono prodotti gli articoli?
- L’azienda fa test sugli animali?
Quando si guarda se un’azienda fa green washing o green marketing, l’onestà e la trasparenza sono la cosa migliore da cercare. Un eccellente esempio di marketing verde è il rivenditore americano di articoli outdoor Patagonia. Riconosce che i loro processi non sono perfetti e hanno un certo impatto sul pianeta, ma si sforzano di migliorare la loro impronta. Sono trasparenti sui loro processi, sulla produzione e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. Creano programmi per i clienti per restituire i loro vestiti usati e sono coinvolti nell’attivismo ambientale e sociale.
Nella società di oggi è quasi impossibile trovare un’azienda che sia perfetta e che non abbia un impatto in qualche modo sull’ambiente. Questo perché i sistemi economici attuali sono stati costruiti da persone che vedevano la terra come una risorsa infinita da usare, possedere e controllare.
Oggi molti di noi sono più consapevoli dell’impatto che ogni azione ha sul pianeta. Nessuna azienda è perfetta, ma è importante che riveda continuamente, adatti i suoi metodi e si sforzi di creare un’impronta ambientale minore. Noi, come consumatori consapevoli, dobbiamo ritenere le aziende responsabili.
Per scoprire perché gli ambientalisti dicono che COP26 è stato un greenwashing, clicca qui.
Per scoprire il marketing verde di Patagonia, clicca qui.
Fonti: Business News Daily, EcoWatch